L’Ospedale dei Camilliani festeggia i 60 anni

Compie 60 anni l’ospedale “Santa Maria della pietà” di Casoria (Napoli), gestito dai religiosi Camilliani. La struttura venne infatti inaugurata il 14 novembre 1955, grazie ad una donazione effettuata da Vincenzo Ferrara, cittadino e medico di Casoria, che elargì i suoi averi alla Congregazione affinchè realizzasse un presidio ospedaliero nel cuore del vecchio centro storico. Da allora la struttura ha accolto centinaia di migliaia di persone, confermandosi, a sessant’anni di distanza, un avamposto sanitario fondamentale per un territorio molto abitato e provato da tanti problemi economico-sociali. Qui la presenza dei religiosi Camilliani e delle suore Figlie di San Camillo garantisce cure adeguate non solo per il corpo, ma anche per lo spirito, secondo gli insegnamenti del fondatore Camillo de Lellis, patrono dei malati, degli infermieri e dei luoghi di cura. A motivo dell’anniversario, le consuete celebrazioni della memoria liturgica di San Camillo (14 luglio) si arricchiscono quest’anno di un significato particolare.

«Il nostro auspicio – dice il direttore generale dell’ospedale “Santa Maria della pietà”, fratel Carlo Mangione – è che la celebrazione della festività di San Camillo, che nel 2015 coincide con il ricordo dei 60 anni del nosocomio, possa indirizzare la comunità ospedaliera ad un’assistenza sempre più umana e più accogliente». Molto atteso, dagli operatori sanitari e dagli ammalati ospiti della struttura, l’arrivo della reliquia del cuore del santo (abitualmente custodita a Roma) che sosta a Casoria per quattro giorni, dal 9 al 12 lgulio, visitando reparti e ambulatori dell’ospedale. L’accoglienza della reliquia è prevista per giovedì 9 luglio, giorno in cui presiede la celebrazione eucaristica padre Laurent Zoungrana, vicario generale dei Camilliani. Venerdì 10 luglio, la comunità ospedaliera del “Santa Maria della pietà” si riunisce intorno a padre Vincenzo Ruggiero e suor Ernesta Iavarone, che celebrano rispettivamente il 50esimo di sacerdozio e il 50esimo della consacrazione religiosa fra le Figlie di San Camillo. Il “grazie” per le loro durature e intense vocazioni culmina in una Messa celebrata dal superiore provinciale dei Camilliani padre Rosario Mauriello, presenti i novizi Camilliani e le suore Figlie di San Camillo che nel corso degli anni hanno operato a Casoria.

Dal 9 all’11 luglio, in mattinata, il personale dell’ospedale partecipa ad alcuni incontri di riflessione, tenuti da don Leonardo Zeccolella, direttore dell’ufficio diocesano per la pastorale della salute. Sabato 11 luglio, nel pomeriggio, monsignor Lucio Lemmo, vicario generale della diocesi di Napoli, presiede una celebrazione eucaristica, a cui segue, alle  20, una serata animata dai volontari ospedalieri dell’Avo, con la partecipazione degli ammalati. Domenica 12 luglio, alle ore 10,15, la reliquia del cuore di San Camillo visita il “Madrinato San Placido” delle suore Vincenziane di Casoria. Qui, alle 10,45, monsignor Vincenzo Pelvi, arcivescovo di Foggia-Bovino, celebra la Messa alla presenza di anziani e ammalati del Madrinato e dei volontari vincenziani. Nel pomeriggio la reliquia torna sul piazzale dell’ospedale “Santa Maria della pietà” per la conclusione dei festeggiamenti: è il cardinale Crescenzio Sepe, arcivescovo della diocesi di Napoli, a presiedere, alle 19,00, la solenne celebrazione eucaristica di chiusura.

Diverse le iniziative collaterali: una in particolare è destinata ai giovani, che dal 6 al 12 luglio, nella comunità camilliana di San Giorgio a Cremano-Casoria, possono fare un’esperienza di assistenza agli ammalati. Inoltre, già da luglio e per tutta la durata dei festeggiamenti per il 60esimo dell’ospedale, vengono raccolti fondi per realizzare un ambulatorio sanitario nella vice-provincia camilliana del Benin-Togo. L’iniziativa, denominata “Un ponte con l’Africa”, intende lasciare un segno concreto di solidarietà anche dopo la celebrazione dell’anniversario.

FONTE : Famiglia Cristiana

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